Partendo dal presupposto che negli ambienti di lavoro deve innanzi tutto vigere il rispetto da tutte le parti, che esse siano datori di lavoro carichi di soldi, dipendenti più o meno pagati, clienti e/o fornitori, sono felice di apprendere quanto segue.
La corte di Cassazione proprio in questi giorni ha condannato al pagamento di una multa di 1000€ un imprenditore Piemontese (Vittorio A.), respingendo il ricorso proprio di quest'ultimo. La condanna gli è stata inflitta dopo la denuncia di un suo socio/collaboratore (N.d.B. Giuseppe P. non più dipendente) il quale si era sentito offeso dall'imprenditore il quale lo aveva "gentilmente" invitato ad andare a "cagare" durante una riunione di lavoro! L'imprenditore aveva fatto ricorso giustificandosi dicendo che la frase non dovrebbe risultare offensiva in quanto oramai entrata nel linguaggio comune e giornaliero!
La corte di Cassazione dichiara che: lo scurrile e crudo frasario, esulante dalla mera insofferenza o fastidio”, colpiva l’interlocutore con violenza, “vulnerando il senso di dignità e di rispetto che accompagna la persona nella sua dimensione individuale e sociale”
A quanto pare esiste ancora qualcuno che mette davanti la dignità dell'uomo prima di quella dei soldi!
Passerò un fine settimana più sereno!
fonte blitzquotidiano
2 commenti:
Benissimo!! Era ora!!
Spero vivamente che il senso di dignità dell'accusato (non parlo di rispetto perché al personaggio è totalmente sconosciuto!!) sia gravemente vulnerato, non nella dimensione personale ma almeno in quella sociale!!
bye
1000 euro sono pochi .ma ciò che importa è il riconoscimento morale:
non c'è lavoro senza dignità.
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