27 maggio 2005

Un racconto per tutti

Ciao ragazzi! Ho deciso di farmi sbranare dai lupi della rete e di mettere on line un mio piccolo racconto. Ovviamente se lo inserisco è perchè a me piace ma non per questo è detto che piaccia a tutti.... anzi!!! Quindi se vi va di leggerlo fate pure e siate i più sinceri possibile nel commentarlo... (P.S. non esagerate con gli insulti!!!)


Cavalca l'onda



Non lo avrei mai detto! Dopo un mese e mezzo di vagabondaggio, questa è la prima mattina che riusciamo ad essere tutti e tre pronti alle nove esatte. Il VW T2 camperizzato Westfalia sembra non essere mai stato più pronto a partire di così! Tutti i bagagli ben disposti sul portapacchi posteriore ad eccezione dello zaino di Isa, che fin dal primo giorno ha subito mutamenti di forma e di struttura inspiegabili secondo ogni legge fisica e genetica. Manuel ed io ormai lo chiamavamo E.T. da quella sera a Sagres dove, dopo i soliti schiamazzi notturni a ritmo di jambè e chitarra sulle spiagge di fronte al campeggio, rientrando in tenda dalla spiaggia ed urtando lo zaino si accese la torcia al suo interno creando un effetto, che sommato al nostro tasso alcolico, ha dato spunto ad una nottata colma di racconti e leggende su quello strano essere minaccioso che ci attendeva nella tenda, armato di spada laser, pronto a tutto pur di catturarci e riportarci nella colonia penale di Zainite85lt sul pianeta Invicta dal quale eravamo fuggiti per venire a surfare in Portogallo. Ma eccolo li, il nostro wesfy con i surf agganciati ai lati e residui di sabbia di ogni spiaggia da noi frequentata nell’ultimo mese e mezzo. Siamo tutti e tre in silenzio con gli sguardi fissi su di lui, quello che per noi era più di un mezzo di trasporto, quasi il nostro quarto compagno di viaggio. Sarà per sdrammatizzare la situazione ma guardando Manuel con l’espressione triste e corrucciata con brandelli di pelle secca che gli si stacca dalla fronte comincio a ridere da solo ricordando tutte le volte che si è addormentato in spiaggia con il sole a picco ed i raggi che bussandogli sul naso dicevano: “uhè ciccio!!! O ti alzi o noi saremo costretti a rosolarti per bene!!!” Ma considerando che Manuel non lo svegli nemmeno passandogli sopra con un quad, ogni giorno i raggi fecero il loro “sporco lavoro”, cosicché il suo viso squamava ogni giorno di più, arrivando al punto che Isa ed io cominciammo a credere che fosse veramente fuggito da Zainite85lt ed i piccoli omini verdi stessero cercando proprio lui. Dei tre, io ero l’unico che alla partenza non sapeva surfare, ma lo spirito di gruppo e la visione di “un mercoledì da leoni” mi ha convinto a partire imbracciando la vecchia tavola di Manuel. Non nascondo che i primi giorni, nonostante Isa e Manuel siano degli ottimi istruttori, la mia totale ignoranza in fatto di onde mi ha fatto spesso ritrovare in situazioni tragicomiche dove la mia posizione rispetto alla tavola era ribaltata, ovvero mi ritrovavo immerso in acqua con la tavola tronfia che surfava sulla mia schiena, burlandosi di me. Ora posso affermare di essere in grado, senza strafare, di cavalcare le onde. Unica cosa che mi ricorda i primi difficili giorni sulla tavola è il livido che ancora spadroneggia sulla mia schiena. Ma ora siamo proprio pronti . Purtroppo si rientra. Il pensiero che in questo momento sta occupando le nostre menti ormai cotte dal sole, annaffiate dall’oceano (per non parlare della birra) ma sicuramente stracolme di emozioni è che una volta rientrati in Italia le nostre strade si divideranno per un lungo periodo. Isa ha vinto un concorso grazie al quale andrà in Giappone come interprete, posto per il quale ha dato l’anima, sbattendo più volte la faccia contro barriere che le sembravano insormontabili, passando anche periodi di sconforto. Manuel è riuscito a formare un gruppo di volontari/saltimbanchi coi quali partirà alla volta dell’America latina per un progetto di solidarietà della durata di due anni con i bambini dei villaggi indigeni tra i quali realizzeranno uno spettacolo teatrale che tende a coinvolgere i piccoli con attività creative. Ed io? Cosa farò? Tornerò nella mia provincia, mi ripresenterò all’agenzia interinale in attesa dell’ennesimo lavoretto precario senza nessuno sbocco e soddisfazioni. Per fortuna che esperienze di vita come quella che stiamo per concludere, ti temprano il carattere, ti fanno maturare, ti mutano, ti aiutano a vedere il mondo e le persone da tutta altra angolazione rispetto a quella alla quale siamo abituati. E’ una di quelle esperienze che danno stimoli per andare avanti ed avere sempre sogni e speranze. Il mio sogno è quello di un Mondo migliore per tutti! Poi chissà che un giorno non riesca a mettere da parte due soldi per fuggire nuovamente!



10 commenti:

da un punto di vista strettamente tecnico il racconto dovrebbe essere riletto e rivisto: alcuni periodi troppo lunghi, ripetizioni, cambi di tempo ingiustificati... errori che rovinano un po' la freschezza e l'ingenuità del racconto che altrimenti sarebbe molto più fruibile. personalmente avrei dato maggiore importanza al finale, un maggiore pathos là ove il protagonista tira le somme della sua vita, avrebbe dato al testo una dimensione più matura. nonostante errori e imprecisioni dovute si percepisce cmq come il racconto sia "sentito" e caro al suo autore, particolare questo decisamente non secondario in un'epoca di pubblicazioni "senza sangue" per parafrasare un autore che a mio avviso con questo modo di scrivere ha fatto successo...

Ma Manuel sarebbe Muriel? E Isa sarebbe Ila? E il pianeta Invicta? Da dove lo hai tirato fuori?

L'avrà tirato fuori dallo zaino, no? Strani effetti produce el riso de Vercelli!


by Speedy Gonzales

@ muriel troppo buono cosi si capisce che sei mio fratello

@ anonimo1 grazie per la recensione particolareggiata. Di quello che scrivi condivido praticamente tutto e molte cose le avevo notate anche io, ma non essendo uno scrittore e quindi in grado di correggermi sto sperando in commenti di questo tipo per riuscire a capire i miei sbagli e magari riuscire a scrivere qualcosina di più carino e scorrevole.

@ anonimo2 come mai tutte queste domande? E' un semplice raccontino di pura fantasia! Avrei dovuto scrivere la solita frase: "ogni riferimento a persone luoghi o fatti realmente accaduti....etc etc" e non mi hai detto come ti è sembrato. Ed effettivamente il pineta invicta è un piccolo pianeta scoperto nel 1876 da un astronomo Vercellese di nome Simone dopo essersi mangiato un piattone di panissa bella pesante!

grazie della visita!

a proposito...qualsiasi aiuto per una incapace come me è gradito..soprattutto per quel caspita di html!

ciao!

non ho letto il racconto non ho tempo. prometto che ripasso

bello jap,

nel racconto c'è emozione e ha un buon ritmo, carina la parte in cui spieghi la fatica per imparare il surf. e fai scendere la lascimuccia quando parli del ritorno a casa :)


Mi è sembrato un po' troppo articolata la descrizone dello zaino animato, è bella l'idea ma ci sono troppe frasi subordinate, incisi e qualche gerundio di troppo.

Se hai tempo lavoraci su e semplifica le frasi. vedrai che poi scorrerà meglio.


per il finale, potresti trovare un collegamento tra l'onda e la vita però è solo un'idea che mi è venuta mentre leggevo.

uffa ma perchè non ti fa mettere i nomi nel commento?

ero alemyale

Grazie! In questi giorni ci lavoro su e provo a modificarlo un pochino seguendo i vostri consigli.

Posta un commento